È Difficile



È difficile a volte seguire due bimbi, di cui uno di pochi mesi, soprattutto se si è da soli la maggior parte del tempo e tutti i doveri incombono su di te. Ci sono dei giorni in cui vorresti mollare tutto e ti chiedi se ne è valsa davvero la pena, ti chiedi se non saresti stata meglio prima, se non fosse stato meglio aspettare o non allargare proprio la famiglia. Si, i momenti difficili ci sono: magari il nuovo arrivato piange da ore e tu sei lì che fai di tutto per calmarlo e contemporaneamente hai il più grande che urla e fa i capricci o hai la casa messa sottosopra e non riesci a riordinare nulla perché entrambi i bambini richiedono la tua attenzione. Si, ci sono momenti davvero duri che mettono a rischio la propria salute mentale. Non tutte sono fortunate ed hanno intorno nonni, zie, amici pronte ad aiutarle o un marito a disposizione che le aiuta o che sia in grado di accudire un neonato senza lamentarsi continuamente. C’è chi non ha una rete familiare solida e quindi deve arrangiarsi in tutto e per tutto. Perchè scrivo questo post? Perché mi è capitato di vedere delle mamme “scoppiare” in pubblico, urlare ai propri figli con sguardi disperati e pieni di rabbia, una rabbia che capisco derivare dalla frustrazione e dalla stanchezza ma non dall’odio. Poi ci sono quelle mamme che non ce la fanno più e purtroppo compiono gesti estremi, spesso colpendo i loro stessi figli. Molti giudicano queste madri ritenendole magari inadatte, facendole vergognare con sguardi giudicatori per aver fatto una scenata, ma non io. Io non le giudico perché ci sono giorni difficili anche per me. Ci sono giorni in cui non penso di farcela, ci sono giorni in cui sono stanca e vorrei rilassarmi e non fare assolutamente nulla ma non posso, ci sono giorni in cui penso a chi me l’ha fatto fare. Ci sono giorni in cui esasperata urlo anche io al mio bambino che fa i capricci e lo faccio anche in pubblico. E mi ritengo anche fortunata, perchè il mio secondogenito in confronto al primo è un santo: piange poco e dorme quasi tutta la notte. Ma spesso mi chiedo: e se Oliver fosse stato come Oscar e avesse pianto giorno e notte ininterrottamente? Ricordo i primi mesi con Oscar, stavo letteralmente impazzendo. Sentire un bambino URLARE ininterrottamente e tu impotente a cercare di calmarlo in tutti i modi vi assicuro che urta anche le persone più pazienti e tranquille del mondo. Quindi non me la sento di giudicare queste donne perché sono come me. Quello che mi sento di dire alle persone intorno alle neo-mamme  e mamme è di esserci. Perchè magari quella mamma stanca, che urla al suo bambino, è arrivata ad un limite. Magari quella mamma a casa è da sola e non ha nessuno e rischia di fare gesti di cui poi potrebbe pentirsene per tutta la vita. Si, perché non tutte sono in grado di capire che hanno bisogno di aiuto e non tutte lo chiedono. Non tutte abbiamo una forza d’animo tale da riuscire a fare tutto da sole. Ogni mamma è diversa e ha diversi modi di reagire alle diverse situazioni. Quindi si, mamma stanca, mamma che vorrebbe mollare tutto e invece resiste, mamma che non ha più tempo per se stessa ti sono vicina. Sarebbe bello se tutte potessimo avere una tata h24 ad aiutarci nel nostro lavoro di madri ma ahimè poche possono permettersela e la maggior parte di noi vive dividendo le giornate tra lavoro, figli e casa, arrivando a volte al culmine della stanchezza. Quindi mamme vi capisco, perché so quanto sia difficile a volte andare avanti.

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