Quando non ce la fai più



Non scrivo da molto, lo so. Purtroppo le mie giornate sono diventate sempre più dure con l’inizio del lavoro e stare dietro alle mie passioni è sempre più difficile. Quello che poi mi distrugge più di tutto è trascorrere le notti in bianco. Mio marito ed io ci diamo dei turni: 22:30 (orario in cui Oliver inizia a piangere) 3:30  sto sveglia io, 3:30 - 6 sta sveglio lui. Io dormo meno ma ho fatto io questa scelta perché mio marito ha un’ora di viaggio in auto per raggiungere il posto di lavoro e quindi cerco di limitare i possibili incidenti stradali concedendogli più ore di sonno. Però vi assicuro è dura. 
Abbiamo provato di tutto, qualsiasi cosa, ma niente, continua ad essere disturbato di notte da non si sa bene cosa. Lui si sente al sicuro solo in braccio e dondolato o sul passeggino (anche se ultimamente nemmeno quello funziona). Abbiamo anche provato a lasciarlo lì a piangere ma abbiamo ottenuto solo capelli strappati (suoi) e viso graffiato. Quindi la notte si sta in piedi e al lavoro poi si è dei cadaveri.
Vivere così è molto stressante, per la famiglia, per la coppia, per la vita quiotidiana. Si entra in un loop infinito dove tutti i giorni sono uguali: lavoro, andare a prendere i bambini all’asilo, stare con loro, sistemare casa, cena, mettere a letto Oscar e provarci (senza risultato) con Oliver e di nuovo lavoro. Vi dico, non è per niente facile. Altro che stress da lavoro, lo stress è non riuscire ad avere delle pause, del tempo per se stessi. A volte penso a tutti quei genitori che hanno fatto del male ai loro figli involontariamente, colti magari da un raptus o dimenticandoli in auto e li capisco. Perchè la loro vita sarà un inferno per sempre ma per arrivare a quei livelli chiaramente non ce la facevano più. La privazione del sonno penso sia la cosa peggiore che possa capitare quando stai seguendo un neonato, perché davvero si arriva a non ragionare più. 
Noi fortunatamente resistiamo, alternandoci riusciamo a riposare qualche ora e questo ci permette di ragionare ma chi ha bambini sa quanto possa essere sfiancante il pianto di un neonato, è un suono penetrante e sentirlo continuamente è un incubo. 
Mi “consola” sapere che non siamo gli unici sfortunati ad avere questo problema. Infatti una mia amica ha avuto il bambino che non dormiva (e faceva come Oliver) fino ai 18 mesi, altre due colleghe invece hanno avuto i bambini che non hanno dormito fino a che non sono andati alle elementari. Ecco loro avevano un altro tipo di problema: alle loro figlie bastavano 15 minuti di sonno e poi sveglie tutta la notte a fare cose, giocare, mangiare e non dormivano neanche di giorno insomma, un incubo. Io spero solo che questo “dramma” finisca presto perchè capisco che la nostra stanchezza si riversa anche su Oscar che poverino, vorrebbe le nostre attenzioni ma spesso non riusciamo a dargliele perché siamo distrutti dalla stanchezza o dobbiamo stare dietro a suo fratello piccolo. Siamo fortunati poi ad avere un bambino come lui dolce e paziente che sembra capire la situazione ma non è giusto non dedicargli il tempo che merita.
Spero che le cose migliorino presto. Ai genitori che sono nelle nostre condizioni dico “FORZA” possiamo farcela, dobbiamo farcela, poi tutto migliorerà, dobbiamo superare questo periodo duro per avere poi giorni pieni di amore donati dai nostri figli. Resistiamo per il tempo che serve, riusciremo anche noi a dormire un giorno. 

Erika 

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