CORONAVIRUS È EMERGENZA






Lo dico tranquillamente: io ero una di quelle persone che ha preso questo virus “sotto gamba”. Ero arrabbiata per la chiusura del nido e della materna, nonostante avessimo pagato l’intera retta, non capivo come mai questo “gridare” all’emergenza quando quasi tutte le attività (bar, supermercato, negozi..) erano aperte e quando nell’ospedale dove lavoro non era stata presa alcuna tutela nè per i pazienti nè per il personale (niente mascherine col filtro, nessun blocco all’entrata, niente). Mi chiedevo davvero come potesse essere chiamata emergenza. La nostra amica dalla Cina continuava a dirci di stare attenti, di proteggerci, che l’Italia non stava prendendo le giuste precauzioni: loro da settimane erano in quarantena, non uscivano e il cibo gli arrivava davanti casa consegnato da un fattorino. I miei colleghi ed io ci mandavamo le “meme” che prendevano in giro questo nuovo virus, pensando veramente ad un’esagerazione. Finchè tutto è cambiato. Finchè anche il nostro ospedale ha iniziato a mandare comunicazioni riguardo alla riorganizzazione interna delle sale operatorie e dei reparti. Finchè hanno iniziato a chiederci di andare a dare una mano in terapia intensiva e la mia collega dopo la prima notte ha detto di aver liberato insieme ai colleghi una stanza dagli scatoloni per far posto ai pazienti gravi in arrivo, finchè i miei amici anestesisti hanno raccontato come sia drammatica la situazione. E li mi sono svegliata. E li ho capito che il virus non era così lontano ma che è qui, reale e dannoso e si sta propagando in una maniera assurda.
Quello che mi dispiace è vedere che le persone non capiscono. E nemmeno io capivo. Ma dopo le centinaia di testimonianze, dopo le misure adottate al governo, mi chiedo come si possa essere ancora così egoisti da fregarsene delle regole. Mi chiedo perchè non ci sia una solidarietá comune. Siamo tutti nella cacca in questo momento. E per uscirne dobbiamo resistere per le settimane in cui ci viene chiesto di RESTARE A CASA. Perché è questo che ci viene chiesto solo questo. 
Non crediate che non capisca i GROSSISSIMI disagi che questo comporta e la perdita economica di molte persone (anche amici) che il blocco sta portando. In primis la chiusura delle scuole perchè chi non ha aiuti e non sa a chi lasciare i figli è in grossa difficoltà. Pensate poi che noi sanitari non possiamo chiedere nè congedo nè ferie perché siamo in emergenza. Quindi il problema di dove lasciare i bambini si pone soprattutto quando hai già dato 800€ per le due rette, hai il mutuo e le auto da pagare, dover pagare anche una baby sitter diventa un dramma. Come è un dramma chi deve chiudere l’attività momentaneamente perché senza lavoro non guadagna. Purtroppo questo è un GROSSO problema a cui avrebbe dovuto pensare subito chi è al governo il fatto però che non ci abbia pensato non vuol dire che dobbiamo fregarcene delle direttive imposte perché se no non usciremo MAI da questo caos. 
La veritá è che gli ospedali non riescono a reggere la mole di persone gravi che stanno arrivando giornalmente. Non ci sono abbastanza sanitari che possano stare dietro a tutti. Stanno bloccando interventi meno urgenti per tenere le sale libere esclusivamente per le emergenze per avere l’illusione di un posto in terapia intensiva nel caso arrivi un politrauma, o una dissezione o qualsiasi cosa che abbia bisogno di un intervento immediato che richieda poi la terapia intensiva. Lo so che è difficile capire per una persona che non lavora in ospedale: solo chi sta dentro conosce il mondo all’interno. Ma credetemi, la situazione è davvero drammatica. 
STATE A CASA, rilassatevi, giocate, lavorate da casa se potete ma non uscire, non trovatevi a fare apertivo, non state in luoghi chiusi affollati, mantenete le distanze, lavatevi le mani. Se non volete farlo per voi stessi, fatelo per chi vi sta accanto: i vostri genitori ad esempio perché loro sono una categoria a rischio, come lo sono i nonni, come lo sono gli immunodepressi. 
STATE A CASA 

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