LA QUARANTENA PER I BAMBINI


I bambini durante questa quarantena stanno soffrendo molto. Non si parla mai di loro nei decreti. A febbraio le scuole non hanno più riaperto e da allora sono chiusi in casa. Se per i ragazzi la situazione non va neanche troppo male per diversi motivi, tra cui la possibilità di fare lezioni online, per i più piccoli (parlo di nido, materna ed elementari) è molto più complicato, non solo per i genitori che non sanno a chi affidare i figli non avendo strutture aperte e non trovando baby sitter che lavorino a due passi da casa, ma soprattutto per loro, che stanno perdendo la possibilità di imparare, guidate da maestre professioniste e la possibilità di divertirsi con i coetanei. Perchè è bello stare a casa con mamma e papà ma è ancor più divertente poter stare con gli amichetti. Senza contare che le scuole non sono l'unica cosa che è stata chiusa, ma anche i parchetti e tutti quei posti dove i bambini potevano socializzare.
 I bambini piccoli non sono come i giovani adolescenti che utilizzano i social per connettersi con gli amici, fanno le video chiamate o si piazzano davanti alla tv a giocare o guardare i telefilm. Per loro sta diventando sempre più complicato. Vedo il mio più grande (4 anni) che mi chiede tutti i giorni se il virus è passato e se può andare a giocare con i suoi amici. E ogni volta che io gli do una risposta negativa vedo la delusione nei suoi occhi. Oltre al problema della socializzazione che magari per alcune persone può essere relativo, penso all'insegnamento. Ai bambini che necessitano di imparare a leggere e a scrivere. So che alcune scuole si sono attrezzate per fare lezioni online ma non tutti hanno la possibilità di seguire i figli. Mio marito sta lavorando da casa ma appunto LAVORA e tiene i bambini in stanza con lui e lascia che si "arrangino" nel gioco perchè non può seguirli e io sono sempre in ospedale e quando torno sono talmente distrutta che non ho le forze di mettermi a insegnare qualcosa (oltre a non averne le capacità) senza contare che il piccolo vuole tutte le attenzioni e riuscire a fare qualcosa di serio con lui intorno è praticamente IMPOSSIBILE. Noi FORTUNATAMENTE lavoriamo ancora ma questo ci impedisce di seguire i bambini come magari stanno facendo le persone che attualmente sono a casa. 


Quello poi che mi sta facendo davvero preoccupare è il come fare quando riapriranno tutto. Mi spiego meglio: sembra che a maggio vogliano far finire la quarantena, ma non hanno parlato della riapertura delle scuole, rinviando tutto a settembre. Peccato che i genitori riprenderanno a lavorare e non tutti hanno i nonni disponibili (senza contare che sono proprio i nonni ad essere più a rischio). Se per un ragazzo dai tredici anni in su può andare bene, anche se non ancora maggiorenne, di rimanere a casa da solo, per dei bambini questo non è possibile e il fatto che non abbiano minimamente pensato a questa categoria mi fa davvero arrabbiare. Si dice sempre che gli italiani non fanno figli, che l'Italia è un paese di vecchi, che nessuno potrà pagarci le pensioni (se mai ci andremo) perchè non abbiamo un ricambio generazionale, ma chi poi i figli li fa, non viene minimamente considerato. I congedi, le ferie, i permessi, non ci sono all'infinito e ti portano a far si che uno dei due genitori si licenzi per poter seguire i figli. Hanno pensato solo ad un bonus baby sitter che compre solo 60 ore, peccato che noi le consumiamo in due settimane, nelle altre due come facciamo?
Questa comunque è solo una parte del problema, che riguarda soprattutto i genitori che tornano al lavoro. L'altra parte, quella di cui parlavo all'inizio, è la chiusura, il divieto di trovarsi, di confrontarsi, l'uscire di casa a giocare con la terra, a correre dietro una palla. Sembrano cose futili ma vi assicuro che per i bimbi non lo sono. E noi siamo fortunati, perchè abbiamo un giardino e con le belle giornate possiamo stare fuori all'aria aperta, ma penso a chi un giardino non ce l'ha, a chi vive in un appartamento, magari piccolo e senza balcone quanto debba soffrire in questo periodo.
Speriamo che le cose cambino presto, speriamo trovino una soluzione e che pensino anche ai più piccoli, che non vengono minimamente considerati in questa quarantena.

Erika

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